lunedì 13 agosto 2012

Arcipelago di HK - Lamma

Ci stiamo girando attorno, ma piano piano arriveremo a parlare di Hong Kong. Bisogna solo capire cosa metter dentro a un piatto che parla di una citta' di cui c'e' troppo da dire, troppi quartieri da raccontare, troppe prepotenti mescolanze tra la tradizione piu' antica e il modo di vivere piu' moderno, il sacro e profano, il latte e le cozze.
Allora allontaniamoci ancora una volta, e andiamo a visitare una delle altre 260 isole dell'arcipelago hongkonese, ognuna particolare per qualche aspetto. Molte sono piccole e spoglie, utilizzate come colonie o carceri. Altre invece sono abitate, di solito poco cementificate, e sfruttate sia dai turisti che dagli abitanti del luogo per allontanarsi dall'asfissia metropolitana estiva. Tra le isole piu' grandi, Lantau (addirittura piu' grande di HK) e' ottima per gli escursionisti, mentre Cheung Chau e Lamma sono rinomate per spiagge e pescado, come lo chiama l'intrepida di questi tempi. E siccome oltre che camminare, ai gamberotti piace mangiare, ce ne andiamo a Lamma a farci un bel bagno e a pappare qualcosa arrostendo noi stessi sotto il caldo sole di questi giorni.
Decidiamo di approdare nel porto del nord, Yung Shue Wan, per poi attraversare i selvaggi sentieri naturali che percorrono quest'isola incantevole e reimbarcarci il pomeriggio dalla parte opposta. Appena arrivati visitiamo uno dei centri abitati appoggiati su strade strettissime tra piccole case, i motel a due piani e i mercati dove si vendono tutte le cibarie piu' improbabili e i prodotti artigianali tipici, come ad esempio gli oggetti in ambra.
In questo piccolo paradiso, come nelle altre isole, si dovrebbe passare piu' di un giorno. C'e' molto da visitare, non solo tutte le insenature, ma il bel tempio di Tin Hau (omonimo di quello a Kowloon), la Pagoda, Le ciminiere del cementificio, le cave dove i Kamikaze nascondevano i motoscafi, e tutte le altre baie segrete.
Addentrandoci nella selva oscura, scopriamo sentieri che si diramano ovunque, e turisti che si guardano attorno spaesati, per lo piu' impauriti dall'assenza di cemento e indicazioni. Spesso noleggiano una bicicletta pensando di far meno fatica. Ma i sentieri sono accidentati, le pendenze impossibili, e comunque ci sono le persone che ci camminano in mezzo. E li vedi con la bici in mano sudati come un gabibbo a Rimini.
Per chi e' amante della natura e delle camminate c'e' quanto basta per godere, e i punti di ristoro per fortuna non mancano. In particolare e' possibile accamparsi sotto alle tipiche baraccopoli dove un vecchietto ti scucchiaia il tofu in una scodella e ci versa sopra dell'ottima glassa.
E qui, vicino alla scogliera che conosciamo un tipo che pensa "mi butto o non mi butto"... si tratta popodimenoche' del famosissimo grande tuffatore giapponese Sesoki Maspinto, reduce da una faticosa tornata olimpica che lo ha visto piazzarsi ultimo dopo una bomba carpiata che ha bagnato persino la giuria. Notare che quando e' stato ritratto in questa rara istantanea non si era ancora accorto di essere rimasto senza cartaigienica (assolutamente da vedere gli altri partecipanti).
Tagliando la pellicola, dopo il bagno, la piacevole passeggiata, la faticosa scalata, le rinfrescanti (per lo spirito!!) visite ai templi, i ristori nelle piccole pagode, le foto panoramiche e la sudata record, decidiamo di fermarci a mangiare in uno dei chioschetti qualsiasi che si stendono nello spettro continuo della baia portuale di Sok Kwu Wan, dalla quale ripartiremo. Uno vale piu' o meno l'altro, a meno di posti che offrono sfacciatamente cibi che ricordano l'occidente o l'estremo oriente. Percio' ci facciamo portare per iniziare un bel piattone di gamberetti e una verdura subacquea che inizino ad allargare le pareti dello stomaco.

I gamberetti sono ottimi. In particolare, cosa rara di questi luoghi, vengono serviti quasi totalmente senza salse, con solo il sapore che i genitori hanno trasmesso loro. La loro freschezza e' inequivocabile. Percio' continuiamo a farci portare forme di vita acquatiche dal sapore sempre piu' intenso. Come le buonissime conchiglie madreperlate che ognuno di noi ha pescato a centinaia ma delle quali per la prima volta vedo il contenuto, e assaggiandolo scopro che e' ottimo e abbondante! Scopro anche che si chiamano 鲍鱼, che in latino si traduce con Haliotis Discus Hannai.
Metto un altra foto di essi che ho preso in un ristorante ad Hong Kong dove per la prima volta li ho visti vivi e si leccavano tutta la vetrina dell'acquario vicino alle amiche sogliole.
Proseguiamo con un piatto di cannolicchi e altro in salsa di verdure varie (per un maggior dettaglio di questa gia' precisissima definizione studiate la foto). Ognuna di esse fornisce al palato il suo inestimabile contributo. Il tutto accompagnato da risi ai mille sapori, in particolare il riso alla cantonese e il riso in bianco che qui io ordino come ordinerei il pane in un ristorante italiano. Indispensabile per assorbire le salse dai piatti senza usare le mani ("Fai da bravo!").
Voila', aridaje con i voti. Ma chi ci crediamo di essere? Poi voti sempre piu' bassi, ormai ci crediamo davvero dei vips. Almeno fosse. Ma con i voti almeno ci diamo un tono, da critico d'alta societa'. Ma dove vogliamo andare! (Momento gamberottiano di autocommiserazione)

Tabella di Valutazione
GustoPrezzoAmbienteCortesia
Lo Spazzolatore Folle43.53.52.25
Sesoki Maspinto3.75332
Media Totale3.833.253.252.12

Sesoki Maspinto e' abituato bene ed e' stato un po' piu' stretto in generale. E sulla cortesia sono abbastanza d'accordo, vabbe' che siete stanchi ma almeno non fatecelo pesare. Sesoki voleva addirittura dare 1, ma gli ho spiegato che quel voto lo si da quando ti sputano in un occhio. Per il resto, il cibo naturale e fresco, e il modo di cucinare semplice e' dovuto proprio al rispetto di tale naturalezza. E l'ambiente bellissimo. Certo a Cagliari avevamo Sa Scaffa, che in quando a pudesciumine poteva rivaleggiare, ma le montagne, la natura, gli odori non ti lasciano indifferente.
Decidiamo di tornare, invece che con il traghetto pubblico, con la piu' caratteristica nave di braccio di ferro, che ci consente di approfittare insieme del clima torrido, della brezza fresca, e sopratutto di un golfo magnifico.

Sorpassati gli impressionanti quartieri industriali di nuova concezione che accolgono il navigante come i colossi nel signore degli anelli, entriamo nell'antico porto a sud di Hong Kong.
E qui, io rilassato e sognante, mi rendo subito conto che questi posti li conosco gia'. Proprio quel brulicante ingresso al porto zeppo di pescatori che si incrociano, proprio quella darsena, e quei paesaggi circondati dalle montagne, li ho gia' visti da bambino guardando i film dell'uomo piu' potente del mondo che partiva da Aberdeen per recarsi ad affrontare i suoi demoni.
E mentre riguardo con quegli occhi questi posti cosi' fantastici, mi sento finalmente a casa.

3 commenti:

  1. Il tuo amico Sesoki Maspinto è diventato il mio mito :-)
    Vabbe' dai, i voti servono per far capire di che si parla non solo per darci un tono? Mmmm forse mi sono montata la testa? Però potevi anche fargli dare un 1, ah no scusa, è un po' come il 5 "non si da mai" :-P

    Saluti da Barcellona!

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  2. Si da si da... ma bisogna sapere quando darlo. Metti che un giorno mangi il cibo piu' buono della tua vita e dai 5. La volta dopo ti servono lo stesso cibo ma su una bella Giapponese nuda... e la' non sai piu' che voto dare perche' dopo il 5 non c'e' niente :)
    Lo daremo il 5, ma solo il giorno del Nyotaimori ;)

    p.s. se nell'esempio preferisci un giapponese nudo (Sesoki) lo capisco.

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