martedì 17 dicembre 2013

Pappa e Citti @ Barcellona


Carissimi 4 lettori, mesi e mesi fa vi parlammo di una sfida che ancora mancava: "mangiare in un ristorante sardo ubicato in X, con X ≠ 'città sarda'", con supersfida "X ≠ città italiana". In quell'occasione eravamo reduci dalla visita a Little Sardegna in quel di Londra, questa volta, praticamente allo scadere dei due anni della nostra amata super-eroina in quel di Barcellona, i nostri eroi sono andati da Pappa e Citti, a Barcellona appunto. E qui vediamo il sorrisino dell'Incredibile Burp che sornione pensa "l'avevo detto io che dopo 2 anni, anche Aiu' ci sarebbe cascata!". In realtà non è che Aiuolik avesse nostalgia di culurgiones e pane carasau tanto da sognarseli la notte, però quando le sue amiche super-eroine le hanno fatto la proposta di mangiar sardo, ha pensato "perché no?".

E sì, avete letto bene: cena solo super-eroine; altra sfida superata a pieni voti dalla nostra Aiu' che in un'altra vita non si sarebbe mai aspettata niente del genere!

Ma vogliamo parlare del ristorante? Ops! Scusate, ci siamo immedesimati in voi (4) lettori!

Ristorante piccolissimo, pochissimi tavolini e tutti molto vicini tra di loro, se volete far amicizia con degli sconosciuti (senza accettare caramelle, però!) questo potrebbe essere il locale che fa per voi. Se cercate notizie in Internet troverete che è consigliata la prenotazione e quando vi troverete lì capirete il perché. La nostra Aiu', la sarda delle eroine, aveva dunque prenotato parlando in italiano come prova dell'italianità dei ristoratori... Arrivati però nel locale, il cameriere (cagliaritano come Aiu') non sapeva niente della prenotazione ma con grande maestria ha creato un tavolo a tre posti. Et voilà!

Il menù presenta varie portate iniziali a base di formaggi e salumi, un po' di insalate (che un sardo non ordinerebbe mai come prima portata, ma uno spagnolo sì, business is business!) e tanti piatti a base di pasta. A pensarci ora non ci sono piatti di carne, i "secondi" italiani, per intenderci. 


Per iniziare, le nostre eroine hanno preso un tagliere di salumi, formaggi, pomodori secchi (ma in Sardegna mangiamo i pomodori secchi come antipasto?). Per accompagnare i formaggi: marmellata di pomodori, miele, pesto e marmellata di mirto. Ecco, quest'ultima era veramente buona e Aiu' ha pensato a tutte le bacche del suo giardino e al fatto di non averci mai pensato prima! 


Tornado al tagliere, il menù annunciava salumi e formaggi con il carasau. Il tagliere è arrivato con dei crostini di pane (non sardo). Quando il cameriere è arrivato per sparecchiare, Aiu' gli fa notare che il carasau non c'era mica. Lui si scusa, dice che se n'è dimenticato e torna con del carasau condito con aceto balsamico. Sorvolando su quest'ultimo, il dubbio è: se l'era dimenticato o non lo servono tanto gli spagnoli non sanno che cos'è? Scusate la diffidenza, siamo sardi ;-)


Come seconda portata, senza ombra di dubbio pasta! Essendo in 3, abbiamo deciso di prendere 3 primi e di condividerli amabilmente mentre i nostri vicini inglesi (quasi amici ormai) ci guardavano un poco straniti. 


La fregola al sapore di mare, ricca, saporita e buonissima! I tagliolini al pesto alla carlofortina, anch'essi meritevoli e serviti con il pesto messo da parte per poter essere aggiunto al momento. Infine, i culurgiones ai due colori (ok, quelli al pomodoro mai visti né sentiti) veramente buoni con il sugo e il pecorino a condire perfettamente.


Infine il dolce. Le sebadas non c'erano, ma a pensarci bene è una fortuna. Sì, perché una cosa che ancora non vi abbiamo detto è che il locale è piccolo e la cucina è a vista dietro il bancone del bar, insomma 4 fornelli. Stile "ampio salotto con angolo cottura". Insomma, meglio nessuna sebadas, altrimenti tutti con odore di fritto fino al giorno dopo!


Quindi a parte gli spiedini di frutta e del gelato, di dolci italiani rimanevano il tiramisù, tirato fuori dal freezer troppo tardi e ancora ghiacciato, e la panna cotta striminzita (se notate la foglia di menta ha un volume maggiore!).

E ora i numeri, circa 90 euro in 3 e la tabella vien da sé!


Tabella di Valutazione
Gusto Prezzo Ambiente Cortesia
L'Intrepida Aiuolik 3.5 2 2.5 2.5
Transparent Woman 4.5 2.5 2.75 2
Elastic Woman4.75 2 3 2
Media Totale 4.25 2.1667 2.75 2.1667

Ve lo consigliamo? Se volete mangiare pasta sarda e non avete paura di pagare un po', sì. Se siete dei sardi talebani o preferite spendere poco in un bar di tapas, no.


venerdì 18 ottobre 2013

El Timbal @Barcelona

Ecco i giustizieri della pausa pranzo nuovamente in azione in terra catalana. L'idea di cambiare ristorante ogni settimana sta dando come risultato che si iniziano a scoprire locali che sino all'anno scorso non si erano mai sentiti neanche nominare. Così se sino a poche settimane fa la scelta era tra quei 3-4 in cui si andava sempre, questa settimana i nostri eroi dovevano scegliere tra 4-5 in cui nessuno era mai andato. Come cambiano le cose, delle volte.

Alla fine, la rivolta delle donne ha portato i nostri eroi-giustizieri a El timbal, ubicato in una stradina del Poblenou, locale un po' strettino e angusto dall'aria sfigata giusta giusta per far pensare ai nostri eroi che quell'aria un po' così fosse segno di buona cucina. Sì, perché ci sono leggi matematiche che dimostrano che la bruttezza di un locale è inversamente proporzionale a buona cucina a basso prezzo. Ovvero, il sogno di ogni Gamberotto.


La cucina, è importante dirlo, offre anche piatti vegetariani (lo diciamo perché se anche voi avete un collega vegetariano, sappiate che ci potete fare un salto). La scelta del menù è un po' stravagante. Sopra ogni tavolo trovate una lavagnetta con un'offerta del giorno o con un pezzo di menù. Comporre il menù significherebbe quindi mettere insieme tutte le lavagnette...


Il menù non è un vero menù come Barcellona ci ha abituati. Le scelte sono tra "piatto combinato + pane + bibita" oppure "paella + pane + bibita" (la paella il giovedì!) oppure "insalata + pane + bibita" a 6.95 €. Dolce e/o caffè a parte. Se poi non vi piacciono queste opzioni esiste un vero menù con varie scelte.

Il locale dentro è angusto e non molto accogliente (ma in fondo è stato scelto per questo, non possiamo lamentarci!) e offre anche una "terrazza", ovvero dei tavoli fuori, opzione scelta dai nostri eroi. Il servizio in terrazza però costa 0.30 € a persona.

I camerieri sono impersonali, né simpatici né antipatici, un po' lenti, chiedono il numero di paelle in anticipo e poi le portano con calma come se le preparassero a una a una. Forse sapere il numero all'inizio era pura curiosità.


In generale il cibo è buono. La paella ha superato la prova de El Hombre Maña, normalmente critico in fatto di paelle, come un italiano in fatto di pizze. La lasagna vegetariana è una finta lasagna (ok, Aiu' è italiana e siamo in Catalogna), ovvero un ammasso di verdure (troppo cotte a detta del nostro super eroe vegetariano) coperto da uno strato di sfoglia di pasta e quindi da abbondante besciamella. Il piatto combinato della nostra Aiu' (assolutamente niente di complicato) è buono anche se l'hamburger non l'ha convinta troppo.


Ultima nota...le porzioni. Il povero Tonifaste dopo la paella ha dovuto chiedere un panino con il pollo per poter tornare in ufficio e lavorare come si conviene con il giusto apporto di proteine e zuccheri tanto necessari al cervello! Spazzolatore, hai trovato qualcuno degno di te!

Tabella di Valutazione
Gusto Prezzo Ambiente Cortesia
L'Intrepida Aiuolik 32,532,5
Tonifaste  4223
El Hombre Maña 3233
Media Totale 3,333 2,16672,6672,833

venerdì 11 ottobre 2013

Sopa @Barcellona

Tutti i supereroi hanno una missione e infatti i Gamberotti nacquero nell'ormai lontano 2011 come "Giustizieri della pausa pranzo". Poi le cose cambiarono, soprattutto perché la pausa pranzo tutti assieme i Gamberotti non la fanno da molto, anzi, proprio dal quel lontano 2011...

Ora però da quando i colleghi di Aiuolik hanno deciso all'unisono di sperimentare un nuovo locale-ristorante-fastfood ogni giovedì (giorno in cui i nostri eroi si recano fuori per la pausa pranzo), Aiuolik rilancia da Barcellona e riprende a farsi giustiziera della pausa pranzo. Certo, se non lavorate nel 22@ Barcelona a voi poco interessano queste recensioni diurne. Vi promettiamo quindi che continueremo anche a recensire altri locali che proveremo quando qualche supereroe passa a trovarci da queste parti (a proposito ne abbiamo uno in sospeso con il nostro Corto Pirrese) e lasciamo al resto dei Gamberotti di fare giustizia in giro per Cagliari o di recensire per voi altri locali.

Dopo questa mega-introduzione, iniziamo a parlare del Sopa. Il nome (zuppa, in italiano) ci doveva già far capire che non saremmo andati a mangiare maialetti arrosto o calamari alla romana, però ci potevamo anche aspettare un po' di proteine carnivore qua e là. Invece no, il ristorante è vegetariano. Niente contro i vegetariani e i loro ristoranti, però un po' di tristezza ci è venuta e fino all'ultimo abbiamo sperato che non ci fosse spazio per tutti :-)

La formula del locale è molto semplice:
  • zuppa + insalata oppure
  • zuppa + piatto caldo oppure
  • insalata + piatto caldo
+ acqua (del rubinetto, all you can drink) = 9,20 €. Dolce, caffè e bibite a parte. 

La dinamica è altrettanto semplice: ci si mette in fila, si prende la bibita (se richiesta) dal frigorifero, si prende il vassoio con posate e tovagliolo, si ordina il primo piatto, si va sino alla cassa dove si ordina (se richiesto) il secondo e/o il dolce e/o il caffè, si riceve un numeretto per il secondo e un ticket per l'extra e si va a occupare il tavolo. Il secondo viene servito dai camerieri e per l'extra bisogna recarsi un'altra volta alla cassa. Il tutto permette di mangiare nei tempi di una pausa pranzo normale, ma anche di avere un po' di tempo per chiacchierare.


I Gamberotti però non sarebbero Gamberotti sino in fondo se non parlassero del cibo e delle quantità dello stesso. Immaginiamo anche che Lo Spazzolatore se ne sarebbe guardato bene dall'entrare in questo ristorante. Aggiungiamo che anche Aiuolik era scettica (e infatti il dolce nel conto ce l'ha messo) e che Tonifaste sino all'ultimo ha sperato che si cambiasse locale dopo che l'aver detto "a me se è vegetariano va bene, basta che non mi rimanga fame" e più di una persona gli ha risposto "ti rimarrà fame". Per rispondere alla domanda "gli è rimasta fame?", diciamo che quando gli abbiamo chiesto i voti ci ha chiesto di aggiungere la colonna "quantità del cibo" :-) [nei nostri voti è contemplata tra gusto e prezzo, NdA].


Le porzioni non erano scarse ma, a ben vedere, nemmeno abbondanti. Tra le insalate ricordiamo quella di maccheroni (ma erano penne) con pesto e feta (scelta da molti perché almeno la pasta sazia). Tra le zuppe quella di carote e quella fredda di melone (a dir poco fredda, dato che era un pezzo di ghiaccio e la cameriera ha fatto fatica a versarla nella ciotola). Zuppe accompagnate da riso speziato o da pane. Tra i piatti caldi la paella di verdure (passata a detta del Hombre Maña) e un pasticcio di miglio e cereali vari con hamburger di dubbia provenienza (e non graditi dalla nostra eroina). 


Il dolce prescelto è stata la cheesecake che però era troppo aromatizzata al limone (almeno secondo l'Intrepida) e troppo secca (a detta di tutti).

Tabella di Valutazione


Gusto Prezzo Ambiente Cortesia
L'Intrepida Aiuolik 2,5333
Tonifaste  3 344
El Hombre Maña 333,53
Media Totale 2,833 33,53,333

giovedì 3 ottobre 2013

La Crema Canela @Barcellona

Per l'incursione a Barcellona dell'Intenditore insieme alla sempre pronta (soprattutto quando si tratta di mangiare) Wonder Egua e l'immancabile Intrepida, è stato scelto la Crema Canela, un ristorante un po' particolare vicino alle Ramblas, zona assai ricca di tentazioni ma pericolosa, per le umili tasche di un gamberotto!
Il locale è collocato appunto nel centro storico di Barcellona, all'angolo della Piazza Reale, e come tanti locali della zona in questo periodo (settembre) è possibile sedersi nei tavoli sulla strada per prendere un po' di fresco. I tavoli esterni si distinguono rispetto agli altri in quanto a gusto e vivacità che non sfocia però in ostentata raffinatezza: il colore verde delle sedie è di fatto il motivo principale che ha attirato i gamberotti verso il ristorante, decisamente affollato vista la concomitanza della festa della Mercè.
Per questo motivo ci viene proposto un tavolo defilato in fondo alla sala interna, arredata con un  gusto che mette d'accordo modernità e tradizione.

Il menu propone una selezione di originali piatti apparentemente frutto della commistione tra le diverse anime dei giovani chef del locale. Chef che possiamo dire di aver visto in faccia uno per uno, in quanto una delle peculiarità del locale è che per entrare in bagno è necessario percorrere un lungo tratto dell'oblunga cucina.

Ordiniamo tutti due portate:
la crema di zucca con baccalà pomodoro secco e olio d'oliva è stata molto apprezzata dall'Intrepida,

mentre appaiono meno interessanti benché impeccabili gli altri due entrantes: dei gamberi e verdure con pangrattato che ricordano un po' la tempura giapponese,
e gli involtini di tonno con aroma di sesamo.

I secondi piatti di pesce sono ancora più interessanti e particolari. Il tataki (una specie di tagliata) di tonno con pomodori speziati e chips di basilico è davvero ben presentata e gustosa, il tonno è di buona qualità e cotto al punto giusto.

I calamaretti alla piastra con purè di spinaci sono invece freschi e teneri ma nel complesso quello che resta dopo averlo mangiato è una sensazione di pesantezza e di mancanza di sapore.
Il baccalà con patate e bacon è invece saporito ma un po' troppo pesante per via di una quantità di olio di condimento forse eccessiva.
Se ci fossimo fermati qua probabilmente i voti sarebbero stati decisamente più alti, ma purtroppo i gamberotti, un po' per gola, un po' per dovere istituzionale, hanno deciso di ordinare il dolce. Prima nota dolente, durante la serata era finita la crema catalana, che ci aspettavamo essere la specialità del locale visto il nome evocativo.

Ma la vera scivolata è la torta di toffee e mandorle in crema di caffè. A questo nome apparentemente evocativo di dolci mai assaporati corrisponde una torta inzuppata nel caffellatte e spolverata di mandorle a mo di parmigiano sulla pasta. A detta dell'intrepida uno dei peggiori dolci mai gustati. Sarà riuscita a finirlo?

Più decente la cheesecake, ma benché il verde del kiwi si intoni perfettamente col rosso dei frutti di bosco, il suo persistente retrogusto acidulo non si può dire che completi il gusto della specie di panna cotta insapore usata al posto dei classici ingredienti del dolce al formaggio.
Il dolce migliore sarebbe stato la torta di cioccolato, che si può vantare per quantità e consistenza ma si rivela a lungo andare troppo dolce e pesante per un fine pasto che preveda di alzarsi dal tavolo sulle proprie gambe.





Tabella di Valutazione


Gusto Prezzo Ambiente Cortesia
L'Intrepida Aiuolik 3.25   3.5 
L'Intenditore Mascarato   3.5   3.5  4 4
Wonder Egua dai mille colori 3.33  3.7   4.15   3.5
Media Totale  3.28   3.4   3.8   3.67 
Voti dunque nella media, per un locale che forse si meriterebbe un po' di più ma non è nelle solite corde dei gamberotti: una cucina ardita e talvolta raffinata forse mal si adatta a un pasto onesto e battagliero di una pausa pranzo o di una cena per tutte le tasche e stomaci. I prezzi sono proporzionati ma un po' alti per la Spagna e le umili tasche da gamberotto (70 euro il conto totale), anche se appare una interessante tendenza a usare le cifre decimali nei prezzi delle pietanze che un po' ce li rende più simpatici (vedi sotto).


Menu dei dolci
Per quanto riguarda la cortesia, il personale è risultato abbastanza rapido e solerte anche se un po' rozzo nel servizio. Infine ecco la risposta per chi si chiedeva se l'intrepida sarebbe riuscita a finire il dolce peggiore della sua vita:

(la risposta era scontata, non sarebbe stata altrimenti Intrepida, no?).

lunedì 26 agosto 2013

El Modernista @Barcellona

Oggi che un noto Gamberotto ospita in tutto il suo splendore la Svezia per l'Abbecedario Culinario della Comunità Europea, ci sembra il giorno giusto per raccontarvi dello stesso Gamberotto in visita con altri super-eroi qui a Barcellona e di una loro mangiata.

La scelta del ristorante, per una volta, non è stata casuale. L'Intrepida Aiuolik e l'Uomo in Bagno ricordavano infatti la fiera della tapas di un anno fa, raccontata qui e IA ricordava quei ceci buonissimi che regalarono a El Modernista un 4.5, che come sapete tutti e 4 che ci leggete, per un Gamberotto è un voto alto. 


Così, approfittando di essere ancora una volta insieme in giro per Barcellona, i nostri eroi hanno deciso di andare a verificare di persona se quel 4.5 se lo meritavano i ceci oppure tutto il locale.

Arrivanti però al locale, la prima delusione:


Quell'odiosa immagine di cibi tristi, precotti e tutti uguali a se stessi tipici dei locali per turisti. Ma siamo in ballo e balliamo, se ai Gamberotti è richiesta una sfida, che sfida sia! E poi, diciamocelo, il bagno è anche entrato nella raccolta della nostra Intrepida!
Si era scelto El Modernista grazie a quella famosa tapa, quindi alle tapas bisognava guardare. Ma...e i ceci? Dove sono quei famosi ceci buonissimi? Che ne è di quel 4.5 di gamberotta memoria? Nessun traccia nel menù. Decidiamo allora di prendere il mix di tapas dello chef, chissà magari spuntano fuori i ceci (l'ottimismo non deve mai mancare!). I ceci non spuntano fuori, ma arrivano 4 tapas tutte abbastanza buone, a parte l'insalata russa che non è mai stata una delle nostre tapa preferita e che tutti i 5 presenti valutano mediocre. 


Ottimismo e testardaggine poi portano anche la nostra Intrepida a chiedere al cameriere notizie di alcuni ceci... Lui sorride, fa finta di sapere ciò che gli stiamo chiedendo e poi dice che non li fanno più. Ma come, erano così buoni, erano stati scelti come testimonial alla fiera delle tapas. Big delusion!


Prima di proseguire a parlare di cibo, una nota sui camerieri. Ne conosciamo tre, due ragazze e un ragazzo. Il ragazzo è quello che ci accompagna al tavolo, che anzi lo prepara in terrazza anche se lo spazio è quello che è ed è sempre molto carino e simpatico, sempre disponibile e anche eccessivamente generoso quando si parla di liquori.


Le due ragazze crediamo abbiano fatto il colloquio stando zitte e rispondendo a quest'unica domanda: sai andare avanti e indietro tra i tavoli con un paio di short? Avendo evidentemente risposto affermativamente il colloquio deve essersi concluso e loro assunte. Ci spiace dirlo e non è un'Aiuolik gelosa di non poter indossare gli short quella che scrive, piuttosto è che le due cameriere di voglia di lavorare ne avevano veramente poca, efficienza neanche a parlarne.


L'ambiente, oltre alle insegne del bagno è carino, la terrazza da direttamente sulla strada ma questo è normale a Barcellona e occupa gran parte del marciapiede. Dentro carino, ma da provare in inverno, sempre che vogliate tornarci!


Il cibo varia tra carne e pesce e dobbiamo dire che tapas e secondo piatti ci sono piaciuti abbastanza e come vedete dalle foto le razioni sono più che dignitose anche per un Gamberotto.


Purtroppo però, ci sono ancora due noti dolenti: dolci e prezzo.


Memore del suo ruolo di Gamberotta, l'IA ha ordinato la crema catalana che ha diviso con Hungry Bird, anche Corto Pirrese ha fatto la stessa scelta e siamo rimasti tutti ampiamente delusi. L'UB ha invece optato per un pudding e come vedrete tra poco nella tabella, l'unico a dare un voto un po' alto al gusto (perché un 4 è alto!) è stato Iranian Jones, l'unico che non ha ordinato il dolce.


Ultimo in ordine di apparizione, ma non di importanza, il prezzo. 162,50 € per 4 tapas condivise, 4 secondi piatti, 3 dolci, 3 birre e 3 liquori alle erbe (abbondanti). Prezzo per turisti, non per barcellonesi.

Tabella di Valutazione
Gusto Prezzo Ambiente Cortesia
L'Intrepida Aiuolik 2.75 2 3.25 2,5
Uomo in Bagno 3.5 2 3 2.75
Corto Pirrese 3.5 1,5 3 2.75
Hungry Bird 3.5 1,5 3 2.5
Iranian Jones 4 1,75 4 2
Media Totale 3.45 1.95 3.25 2.5

venerdì 14 giugno 2013

A brasa me @Barcellona

Il locale di cui parliamo oggi non è molto da Gamberotti, come già Uomo in Bagno e Aiuolik hanno avuto modo di commentare. Il vero locale da Gamberotti, sarebbe stato il Kiosko in cui (finalmente!) i nostri eroi hanno mangiato e assieme per di più. Ma l'entusiasmo di non dover fare la fila nel locale più famoso di Barcellona per gli hamburger, li ha fatti dimenticare il loro ruolo e hanno fotografato solamente questo panino prima che la famelica eroina lo mangiasse (quasi) tutto.


Torneremo dunque al Kiosko in veste di Gamberotti per un'altra mangiata e un altro reportage più serio. Oggi parliamo invece di un ristorante ubicato in cima del centro commerciale Arenas, ovvero non molto lontano dal Mussol di cui parlammo qui, ma per il quale questa volta i nostri eroi avrebbero dovuto aspettare almeno un'ora prima di entrare. Anche questa volta, come allora, a portarci in cima all'Arenas è stata la sempre bellissima fontana magica.


Tabella di Valutazione
Gusto Prezzo Ambiente Cortesia
L'Intrepida Aiuolik 3.5 2.5 4.25 3
Uomo in Bagno 3.75 2.25 4 3.25
Bath Girl 3.5 2 3.5 3.25
Butt Man 3.5 2 3 3.5
Media Totale 3.56 2.19 3.6875 3.25
Come piace fare ad Aiuolik, partiamo dalla fine :-)


Sulla cortesia voti pressoché concordi e voti che sono cambiati di volta in volta a seconda delle novità che il nostro Zakarias ci riservava. Il nostro cameriere, Zakarias appunto, dapprima ci scambia per portoghesi (Spazzolatore, ti ricorda qualcosa?) e prende la comanda ringraziandoci con un "obrigado". Poi scopre che siamo italiani e inizia a dire qualche parola in italiano. Quando poi sul finire della cena al nostro lato si siede una coppia di arabi, Zakarias sfoggia il suo miglior arabo, almeno per noi che non ne capiamo niente, ma forse ha detto qualcosa di sbagliato perché la coppietta dopo poco decide di andar via perché voleva una pizza. Che scusa, penserete voi e pensammo noi...però più tardi i nostri eroi li videro in un ristorante un po' più avanti mangiando pizza. Zakarias torna a guadagnar punti quando, vedendo che Butt Man non ha quasi toccato il suo dolce e sentendosi dire dall'Intrepida che non gli è piaciuto, offre un secondo dolce che Butt Man non ha mangiato ma che Bath Girl e l'Intrepida hanno apprezzato.


Allora perché se Zakarias è così bravo e simpatico i voti non raggiungono il 4? Perché in un locale serio (e non economico) come prima cosa ci si aspetta che i piatti arrivino per tutti i commensali allo stesso tempo. Nel nostro caso invece la tempura di Bath Girl ha vinto sulle bistecche dell'Intrepida e di Butt Man e ancor più sulla fideuà dell'Uomo in Bagno (arrivata quando ormai Bath Girl già pensava al dolce). Insomma, non sarà colpa del sorridente Zakarias, però da qualche parte questo "dettaglio" dovevamo pur metterlo in conto!


L'ambiente è molto carino. C'è una grande tavola al centro (la barra) tutto attorno all'esposizione di tapas e cibo vario. C'è la sala interna e c'è la sala esterna (la terrazza). Tutto molto carino, unica nota deludente le sedie piuttosto scomode a detta di Butt Man e Uomo in Bagno, le eroine non possono lamentarsi dato che erano comodamente sedute sul divano! Per l'ambiente Aiu' ci tiene anche a sottolineare che uno "0.25" in più lo dà perché, da amante dei giochi di parole, ha apprezzato il nome del locale: ovvero un gioco tra "abbracciami" e "alla brace".


Il prezzo non ha riscosso tanto successo come potete vedere, ma i commensali erano ben coscienti che avrebbero speso più o meno quella cifra. Quale cifra? 96 € per 2 sangrie, una birra, una bottiglia d'acqua, 4 piatti principali, 4 dolci. Non molto in linea di massima, abbastanza per Barcellona, ancor più se le porzioni sono un po' tristine.


Il gusto l'abbiamo lasciato alla fine perché ci piace che sia così...o almeno ad Aiuolik, ormai sola a scrivere reportage gamberottiani, piace così. Per votare ciascuno di noi ha tenuto conto di tutto. Pollice su per la sangria, la tempura e la fideuà (la bistecca in fondo ci vuole impegno per cuocerla male). 


Pollice su anche per il dolce "pigiama" che le nostre eroine hanno apprezzato proprio tanto.


Apprezzato anche il brownie (ma meglio il pigiama), niente di speciale il tortino al cuore di cioccolato.


Pollice verso per la crema catalana, una vera delusione.


mercoledì 24 aprile 2013

Little Sardegna @UK

Essere Gamberotti implica essere disposti a porsi delle sfide. 

Così per esempio, una sfida è stata ed è: "mangiare in un ristorante italiano ubicato in X, con X ≠ 'città italiana' ". E i nostri eroi hanno già superato la prova per X = {Francoforte, Hong Kong, Glasgow, Barcellona}

Un'altra sfida è stata invece "ordinare e mangiare la pizza di Telepizza", anche questa terminata con successo e documentata

La sfida che ancora mancava era "mangiare in un ristorante sardo ubicato in X, con X ≠ 'città sarda', con supersfida "X ≠ città italiana' ".  Ecco, ancora mancava ed eccoci a raccontarvi la nostra prima esperienza.

Aiuolik si trovava in UK per celebrare la Pasqua e con l'Incredibile Burp erano propensi ad andare a mangiare in uno di quei pub inglesi che alla nostra eroina piacciono tanto. Un sunday roast e una pinta di Ale, perché no... Perché gli amici italiani di Burp non la pensavano alla stessa maniera e hanno suggerito caldamente di provare un ristorante sardo! E sfida sia!


Su consiglio di un altro italiano (non sardo!) che ci era già stato, il nostro pranzo pasquale è avvenuto presso il ristorante Little Sardegna
Se arrivate, come noi, per primi, può capitarvi che la pompa di calore ancora non sia accesa e che il bagno sia occupato dalla cameriera che crede che siate uno dei suoi colleghi che vuole farle uno scherzo. Ma, freschetto a parte, lungi da noi lamentarsi di chi a lavoro trova ancora il tempo e la voglia di ridere un po' tra colleghi!

Il menù offre antipasti e primi. E i secondi? Sono scritti su apposite lavagne appese alle pareti, assieme ai piatti del giorno. Idea carina per chi cambia spesso piatti del giorno anche in funzione della stagionalità.

Per gli antipasti ci facciamo consigliare dal one-man-band che gestisce il ristorante, prende le ordinazioni, mette la musica (italiana!), intrattiene gli ospiti raccontando aneddoti del suo paese e del suo attuale lavoro. Il nostro amico ci consiglia un antipasto di salumi misti e quando chiediamo che cosa abbia ci risponde "salsiccia, prosciutto, culatello...". "Culatello? Ma non è della zona di Parma?" gli fa notare uno dei nostri commensali e la risposta fu "Ma perché pensi che in Sardegna la mortadella non la mangiamo?". Aiuolik rimane un po' delusa dalla risposta (e dalla presenza del culatello, per quanto le piaccia) e chiede "ma il prosciutto è quello sardo?". Risposta verbale affermativa e antipasto con culatello e prosciutto di Parma. Aiuolik questa non gliel'ha perdonata, e sì che l'ha capito che almeno due commensali sono sardi!


Tutto buono per carità, in particolare la ricotta salata (sì, non è un salume, grazie, lo sappiamo).
Sempre su consiglio del proprietario, ordiniamo dei moscardini che Aiuolik non può giudicare perché non è amante del genere, ma che Burp assicura fossero buonissimi.


Infine, un terzo antipasto a base di pescespada affumicato, questo sì che è stato mangiato anche dall'Intrepida che può assicurare che era buono.


Come primi piatti, scegliamo in maniera indipendente e ognuno ne prende uno diverso per poter assaggiare di tutto un po'.


Culurgiones di patate, molto buoni anche se a noi piacciono con un poco più di menta e la rucola in cima in Sardegna non si è mai vista.


Larighittas con arselle e bottarga. Ottime, voto pieno.


Ravioli al salmone, onestamente a noi sconosciuti (ma il mitico proprietario è del nord Sardegna, per cui  ci affidiamo a lui). Molto buoni, ricchi di ripieno e di condimento.

E per secondo? Siamo a Pasqua, non ci hanno fatto mangiare il sunday roast. siamo in un ristorante sardo e su una delle lavagne compare la scritta "agnello al forno". Nessun dubbio quindi!


Prima di arrivare al dolce e, infine, alla tabella, alcune note di colore. 
Rispetto al freddo inizio senza pompe di calore, il locale si riscalda anche grazie ai clienti che arrivano. C'è solo una coppia inglese, tutti gli altri sono italiani e, a quanto ci sembra, non è la prima volta che capitano da quelle parti.
La cameriera merita una menzione d'onore perché alla richiesta di un cappuccino con latte scremato (non solo italiani nella nostra tavola!), non avendo il latte scremato, non si perde d'animo. Si mette il cappotto, attraversa la strada, va al negozietto di fronte (di quelli che aprono anche durante un bombardamento aereo) e torna con un bric carico carico di...latte scremato!
Il titolare-cameriere-consigliere-musichiere mette musica a richiesta (anche se "Passerotto non andare via" a lungo richiesto dal tavolo a fianco non l'ha mai messo) e quando scopre (!) che due giorni prima era morto Jannacci, mette una canzone di Gaber che duetta con Jannacci. 
La musica è un po' alta, ma abbiamo anche notato che il volume è aumentato quando i due inglesi hanno lasciato il locale e nuovamente diminuito quando, verso le 5, un inglese è entrato per mangiarsi un piatto di cozze.
Musica e riscaldamento a parte, l'ambiente è quello che è, trovare due sedie uguali non è impresa facile ma la tovaglia a quadretti fa tanto trattoria.

Prima di svelare il dolce...parliamo del prezzo: salato. Circa 50 euro a testa. Certo, come fa notare Burp va detto che abbiamo preso un aperitivo a testa, 3 antipasti in 6, 6 primi, 1 assaggio di secondi, 1 bottiglia di vino, 5 dolci. Caffè (e latte scremato), liquori (mirto e limoncello, of course!) e fetta di colomba gentilmente offerti dalla ditta.

Arriviamo infine al dolce! Per fortuna c'era lei, ai nostri eroi non sembrava vero! I nostri eroi ordinano senza pensarci: le sebadas!!! 


Ce la serve con miele millefiori e un'emulsione sciropposa a base di fichi. Siamo sardi, che ce ne facciamo di un'emulsione che noi non avremmo mai messo? Il formaggio non è ottimo, voto medio-basso però per un eroina che vive a Barcellona e un eroe che vive a Londra, ottima approssimazione del loro dolce preferito!

Tabella di Valutazione
Gusto Prezzo Ambiente Cortesia
L'Intrepida Aiuolik 3.75 3.25 2.5 4.5
L'Icredibile Burp 4 4 3.5 3.5
Media Totale 3.875 3.625 3 4