Il secondo (secondo me) piatto piu' tipico di questi lidi e' la pignatta mongola, e come per l'anatra abbiamo fatto una cernita di locali che poi abbiamo frequentato prevalentemente la sera, in modo da combattere temperature che in una settimana di Ottobre sono passate da 15 gradi a 0, mentre a HK ci sono tutt'ora 25 gradi dentro e fuori dall'acqua.
Questo tipo di cucina e' interessante per un numero di motivi talmente vasto che ne scelgo solo alcuni per non finire lo spazio su internet:
- Per i ristoratori e' una figata, non devono neanche imparare a cucinare, vi tagliuzzano la roba e ve la portano, poi sarete voi a bollirla, o come faccio io talvolta sbagliando mira, a friggerla sulla fiamma libera, o spesso vista la fame incontrollabile a mangiarla cruda sotto lo sguardo intimidito dei commensali.
- Per i clienti e' divertente perche', come per la fonduta, devi catturare il cibo, ucciderlo e cucinarlo. Ti fa risvegliare quei retaggi di cacciatore abbandonati fuori dalle grotte di Lascoux.
- E' un momento di comunione fraterna, di vocii, urla e stridere di denti, e come sempre nell'alimentazione cinese, il bollitore sta in mezzo e tu metti la tua roba insieme a quella degli altri, a volte fregando pezzi che ritieni meglio cotti di come avresti saputo fare tu, con l'indifferenza tipica della sidreria el Tigre.
Howto. La pignatta viene portata, riempita e accesa al vostro arrivo. Insieme, se non prima, vi vengono portati tutti i condimenti che vanno all'interno del bollitore e che vi rimarranno fino alla fine, insaporendo il tutto e insaporendo se stessi.
A quel punto potete cominciare a inserire carni, pesci, verdure, ortaggi, tutto un insieme di cibi che arrivano freschi davanti a voi e vi muoiono davanti agli occhi in un urlo di straziante dolore. I noodles vanno tenuti fuori fino alla fine, si mettono come ultima pietanza dentro la pignatta per prendere tutto il sapore possibile. E' sempre cosi', mi e' stato imposto anche nei ristoranti giapponesi col padellone, ma riuscendo raramente a resistere cosi' tanto di solito prendo dei noodles per me e chiedo agli altri di lasciarmi dare una botta in testa al mostro che mi vive dentro.
Il metodo autocottura e' alquanto tipico in Cina, probabilmente per merito della sua praticita'; molti ristoranti etnici offrono pignatte o calderoni piu' o meno classici, la maggior parte di essi hanno alcuni buchi con il tavolo intorno per ospitarle, ma questa e' quella vera, di quella forma studiata nei libri, con i suoi bei caratteri che la descrivono, insomma sicuramente quella per Antonio Masia.
Tra i migliori ristoranti provati spiccano i piu' famosi (non a caso) Laobeijing Shuarou e il Nanmen Shuarou. Non saprei quale scegliere tra i due, personalmente metterei gli stessi g*****nini (nome segreto dei punti gambero rotto) all'uno e all'altro. Uniche differenze, il Nanmen sembra essere piu' tradizionale anche se in alcuni tavoli non danno il megapignattone centrale ma le pignatte ad personam, e sicuramente piu' caotico, cosa che a me piace, io sono uno di quelli che mette il suo asciugamano sulla gente anziche' sulla sabbia.
Il Nanmenrou si trova nello stupendo quartiere notturno di Houhai, pieno di luci, musica, venditori di laser di wattaggio da noi proibito, e uno dei piu' bei laghi artificiali di Pechino (credo che avere un vero fiume manchi molto agli abitanti della capitale).
Si viene accolti dal padrone di casa che ha una voce con i decibel di Pavarotti e che chiama i numeri presi all'ingresso. Non so se per il dialetto nordico troppo stretto, ma non ho ancora capito quale ordine venisse utilizzato per chiamare i numeri.
A quel punto e' facile, ci si siede, si riempie la pignatta con la propria bava accumulata nella mezz'ora di attesa e via. Per ingannare i succhi gastrici, che in questi contesti rischiano di perforarmi da parte a parte, avevo comprato le carte con i santini di tutti gli imperatori cinesi per ripassarli. Non puoi sfottere un cinese perche' non conosce Rocky, Rambo o l'uomo tigre se prima non impari almeno i principali membri della loro storia dinastica.
Passiamo ai voti.
Gusto | Prezzo | Ambiente | Cortesia | |
---|---|---|---|---|
Lo Spazzolatore Folle | 4 | 4 | 4 | 3.5 |
谁阅读是好奇 | 3.5 | 3.5 | 4.25 | 3 |
Media Totale | 3.75 | 3.75 | 4.12 | 3.25 |
In entrambi i casi il gusto e il prezzo erano ottimi, con 17 euro in due abbiamo soddisfatto buona parte delle nostre esigenze primarie, i posti molto tradizionali, la cortesia niente di particolare ma non male vista la folla di avventori. Non ho molto altro da aggiungere. A parte qualche consiglio. Carni: meglio prendere il gran varieta', aiuta a provare il meglio. La pastina di pesce e' ottima e si cuoce in un istante. Noodles, quelli freschi fatti a mano che sanno assorbire meglio il sapore e si sfaldano di meno.
E' bene preparare in anticipo nomi o figure. Siamo a Pechino, la citta' piu' tradizionale della Cina, e l'inglese non lo si parla ovunque. Ma al nostro fianco c'era una enorme e divertentissima famiglia di spagnoli che non parlavano neanche l'inglese. Insomma dei miti, probabilmente dei partecipanti in incognito di Pechino Express. Dopo esserci complimentati per il dive or sink abbiamo dato loro una mano perche' non riuscivano neanche a chiedere l'acqua in bottiglia.
Pechino, ci manchi!
Mi hai ricordato l'unica volta che preparai la fonduta invitando degli amici... Io ero super divertita e mi piaceva sia lo sharing, sia il rubamazzetto, sia l'attesa. Un mio amico voleva la carne "ben cotta" e asseriva che "quella cosa" non l'avrebbe mai cotta. Morale della favola, invece di sbatterlo fuori di casa, gli ho cotto in padella la sua parte. Sono troppo buona!
RispondiEliminaPS Speriamo di non finire lo spazio su Internet prima di aver mangiato tutto il mangiabile...e oltre!
Io e un amico avevamo comprato il set completo per la fondue e l'araclette dopo una gita a Briancon, che ne dici se le nostre strade si incroceranno e il tempo non sara' tiranno di tirarle fuori, magari per una bella fondutona ai 100 formaggi?
EliminaSarebbe troppo bello, dovremmo invitare anche quel tuo amico per tenere l'entusiasmo sotto controllo!
Sì ma se invitiamo il mio amico, stavolta gli freghiamo la carne, non mi metto a cucinargliela in padella ;-)
EliminaOrmai il gambero rotto è diventato un momento di arricchimento culturale.. grazie shp!
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