Notoriamente, quando sei ubriaco e vai a fare apnea ti succede sempre questa stessa cosa: dopo che hai trattenuto il respiro per una decina di minuti dici a te stesso "Ok, sono ubriaco e anche se non me ne sto rendendo conto, sono in ipossia e sto morendo. Meglio che torni a galla a respirare un po', poi piu' tardi, mi rituffo".
La stessa cosa succede con lo studio della lingua cinese. C'e' qualcosa di diabolico nel modo in cui ti appassiona e ti fa stare seduto in una sala lettura assorbito tra tutti quegli scarabocchi a pronunciare suoni per lo piu' stridenti.
Percio' e' deciso. Ok, siamo stati diligenti ma e' arrivato il grande giorno. Dopo alcune settimane di
studio matto e disperatissimo io e il mio coinquilino abbiamo deciso di mettere finalmente il naso fuori di casa.
Certo, mettere il naso fuori di casa, o come lo tradurrebbe Google 让你的鼻子去建设外 e' una frase idiomatica che lascia il tempo che trova quando abiti in un complesso residenziale di Hong Kong. Di norma, sotto i 70 piani che ti separano dal livello del mare hai molto piu' di quello di cui avrebbe bisogno un novello Crusoe per sopravvivere.
Prendi un ascensore e a destinazione hai a tua completa disposizione gente che ti sorride e ti apre le porte ovunque (come a star trek, vi crollera' un mito, ma sappiate che le porte non erano davvero automatiche), sale lettura con tutto il necessaire, librerie, punti di ritrovo e all'esterno piastre per il barbecue, parchi, sentieri per il jogging, e montagne da scalare.
Hong Kong ha una infatti una fantastica caratteristica. Non solo c'e' la mescolanza tra il
tradizione e il progresso, il vecchio il nuovo, o lo ying e lo yang se vogliamo, ma anche una scrupolosa commistione tra la natura piu' selvaggia e la citta' piu' moderna, con tutti i vantaggi di entrambi gli ambienti. Eraclito quasi ogni mattina alle 8, se non se ne va nella piscina indoor a infastidire qualche passerotta mandorlata, si fa la sua bella svolazzata per uno dei colli che fanno parte degli 8 che danno il nome a Kwoloon (dal cinese Jiu Long, che significa 9 draghi, uno era l'imperatore!).
Le foreste sono abbastanza grandi da perdersi, ma i sentieri sono ben segnalati. Cosi' come nella enorme citta', caotica e ordinatissima, con tutti i servizi e i marciapiedi perfettamente mantenuti. Se si pensa che in citta' di 200mila abitanti a volte neanche si riesce a prevederlo un marciapiede fa abbastanza impressione. In 10 minuti si possono raggiungere quindi il mare, la montagna, o passeggiare sulle scogliere, o sulle rive dei fiumi dove i pescatori della domenica procacciano felici il cibo per la famiglia.
Tornando a casa, saliamo di un piano e troviamo tutti i servizi elencati nel modulo che consegnano ai residenti: Palestre, Saune di tutti i tipi, librerie, sale studio, sale per conferenza, stanza da ballo, sale giochi (scacchi, golf, ping pong, biliardo), palestre per il badmington, sala da bowling (si' anche quella), teatro familiare, sala karaoke...
Sale da musica (si possono prenotare sale da musica e da registrazione con tutti gli strumenti, compreso il
Chinese Zither), piscine con istruttori, doccie, saune, armadietti, fon, sciampi, tutto gia' a disposizione, come le racchette da badmington o le scarpe da bowling.
Sale giochi per bambini in stile Neverland, e poi tante altre sale principesche nel caso si vogliano organizzare eventi di qualche tipo. Di solito i party si svolgono a casa o attorno al barbecue per poi culminare nei tipici tornei Cinesi contro Italiani. Che nel caso del ping pong sono cappotti Messneriani d'altri tempi. Ma e' anche colpa di Eraclito che e' sempre distratto.
Un giorno, quando con l'intrepida organizzeremo qualche conferenza di cucina, la sala multifunzione con 100 posti ci costera' 5euro all'ora. Leggermente meno di quello che spendevamo ai vari Pula resort.
Scendiamo di un piano e troviamo migliaia di ristoranti per qualsiasi tipo di palato, un paio di grossi supermercati, piu' centinaia di piccoli rivenditori al dettaglio di alimentari, artigianato, elettronica, balsami, materassi, parrucchieri, e tutto quello che puo' costituire un'attivita' commerciale. In pratica, i grattaceli di questo quartiere sono collegati da questo secondo piano in crowd sourcing, che se non fosse perche' si vede la luce del sole ricorderebbe tanto Las Vegas. E se ti affacci, Sorpresa!! Di fronte, hanno anche messo un Vesuvio.
Insomma bisogna ammettere che anche se
come genitore non gli davamo due yuan, il caro Eraclito non se la sta passando affatto male. Cosi' gli chiedo se gli va di passare una sera romantica assieme. Premiamo quindi il bat-bottone del piano G e ci troviamo direttamente seduti all'interno della famosa metropolitana di Hong Kong, che manco a farlo apposta ferma anch'essa "dentro casa" e che, per tornare a Star Trek, e' un po' il teletrasporto della nostra epoca. O anche un po' come Actarus quando entrava nella testa di Goldrake.
Decidiamo di sbucare nel quartiere di Tsim Tsa Shui, di fare una breve passeggiata appetitificante nella romanticissima avenue of stars, e di fermarci alle 20.00 a vedere lo spettacolo di luci e musica che la citta' di Hong Kong prepara ai suoi visitatori.
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Un po' mossa perche' trema sempre la mano dall'emozione |
La
Sinfonia di Luci consiste nel trasformare tutti i grattaceli delle due sponde del canale in un gigantesco monitor multimediale che tra laser, led, musica in background costituiscono un fenomeno da pelle da papero. I temi presentati durante lo spettacolo celebrano la bellezza di questa citta', la sua energia, la tradizione, e l'unione delle diverse culture che hanno contribuito a renderla cosi' speciale.
Il punto migliore e' probabilmente al Victoria Harbour a ridosso della laguna e abbracciati a una ragazza del posto che possa spiegarti tutto quello che sta succedendo, mentre un rigolo di bava cola dalla tua bocca aperta. Ma in ogni altro punto l'effetto surround audiofonico e' ben curato, e la luna si fa piena per l'occasione.
Dopo che vista e udito sono stati soddisfatti, e' giunto il momento di soddisfare anche olfatto e gusto, il tatto lo useremo per non offendere i camerieri se qualcosa dovesse andare storto, ma per quello che ci dicono gli altri sensi, ne dubitiamo.
Giunti nella enorme Canton Road che e' la via Manno di Hong Kong, un po' come il nostro centro residenziale e' la sua Quartucciu, ci fermiamo al Ocean Harbour (una nonna isa di 400 ettari) dove siamo sicuri di trovare qualcosa che fara' al caso nostro. Optiamo alla fine per 台湾牛肉面馆中国厨房, decisi cosi' a celebrare stasera la cucina Taiwanese, anche per ringraziare gli attivisti Hongkonesi e Taiwanesi che questi giorni solcano i mari per
rivendicare la paternita' dell'isola di Diaoyu. E mentre, appena seduti, Eraclito ha gia' cuccato, io mi premuro di ordinare qualcora da metter sotto alle ganasce.
Taiwan, un po' come Hong Kong, possiede una situazione politica e amministrativa che rende complesso e faticoso il riassorbimento da parte della RPC, ma inevitabile in seguito all'ingresso della cina nell'ONU. Siccome questo e' un blog che parla di ristoranti, e la situazione proprio questi giorni e' abbastanza delicata e non vogliamo che ci firewallino, facciamo giusto un po' di Gossip: ultimo divertente episodio e' stato il regalo di due panda da parte dei Cinesi ai Taiwanesi come simbolo di riavvicinamento. E ora i Cinesi pretendono di andare ogni tanto a visitare i panda per vedere come stanno. Lasciate ogni commento voi ch'entrate.
La cucina Taiwanese ha anch'essa le sue particolarita', ma per quanto ne so io i piatti hanno subito un fortissimo influsso dalla chinese mainland. E' particolarmente interessante rilevare molte delle peculiarita' dei paesi limitrofi, come la presenza di carne rossa Shanghainese e l'amore per il crudo della cucina Giapponese. I gusti pero' sono piu' ordinati, meno cose e meglio evidenziate. I noodles che vediamo qui sono delle fattezze del nord della Cina, non Giapponesi. Taiwan ha parecchi piccoli snack e gustosi contorni. L'aglio viene cucinato in un modo molto tipico e servito, e noi ne approfittiamo perche' fa bene alle nostre coronarie piene di colesterolo occidentale.
E' una cucina isolana, Taiwan e' appena piu' grande della Sardegna come dimensioni, e i cibi tipici made in Taiwan sono prevalentemente a base di pesce, e frutta esotica (per noi) utilizzata per i condimenti. Ma anche la buona carne d'allevamento non manca, infatti approfittiamo dei tagliolini al manzo che il locale orgogliosamente promuove.
Veniamo ai voti
Tabella di Valutazione
|
Gusto |
Prezzo |
Ambiente |
Cortesia |
Lo Spazzolatore Folle |
3.75 |
3.5 |
4.25 |
4.5 |
Eraclito | 3.5 | 3.5 | 4 | 4 |
Media Totale |
3.66 |
3.5 |
4.12 |
4.25 |
Tutto buono, economico e colorato, 4 fragranti camerieri a testa, servizio veloce e profumato, ambiente piacevole e soffice, pulito, fresco,
ma che te lo dico a fare. Neanche ci puliamo piu' la bocca da soli ormai.
Di Hong Kong assaggeremo l'aspetto piu' peculiare il prossimo weekend. Ora invece ce ne torniamo a casa , per un ripassino giornaliero di 200 frasi idiomatiche, soddisfatti di quest'ottima cenetta. Evviva Taiwan. Auguriamo anche a lei di accelerare il ritorno tra le enormi e affettuose braccia della grande madre Cina. Cosi' non dovranno piu' cancellare le sue bandiere dalle isole con photoshop.